GIOCHI DI CONOSCENZA
* LA MASCHERA
Si distribuiscono a tutti i componenti del gruppo delle maschere di cartone o semplicemente un cartone ovale con elastico, e si mette a disposizione di tutti delle forbici, pennarelli, carta colorata, graffettatrici... .Con questi materiali ogni ragazzo costruisce la sua maschera per presentarsi agli altri, cercando di esprimere nella maschera le proprie caratteristiche, i propri interessi, oppure il suo modo di presentarsi agli altri in una particolare circostanza della vita (vacanze, scuola, casa, amici...). Poi insieme o a coppie si cerca di decifrare ciò che ha voluto rappresentare nella maschera, il compagno commenta, specifica, rettifica... fa capire al gruppo ciò che voleva esprimere attraverso quella maschera.
Questo gioco, adattato, può essere anche usato per riflettere sulle maschere che indossiamo e che ci separano dagli altri, non ci fanno essere veri.
* GLI SPOT
Si colloca un faretto o una lampada a circa un metro da un muro e si invita i membri del gruppo a passare tra il muro e la lampada ad uno ad uno. Intanto un altro componente o l’animatore con un pennarello o una matita tratteggiano su un foglio appeso al muro il profilo del soggetto. Così per tutti i membri del gruppo. Poi ogni proprietario del profilo ritaglia il proprio e scrive su di esso il nome. Si può aggiungere anche l’indirizzo, l’hobby preferito, il soprannome... . Si mette poi in comune il frutto del lavoro. Questo gioco permette di conoscersi e di ornare la sala dove si fa abitualmente riunione.
* LA VALIGIA DEI CAPPELLI
Ci si pone in cerchio e si pone al centro una cesta o scatola o valigia piena di cappelli e altri indumenti particolari come scialli, veli, fazzoletti... . A turno ogni membro del gruppo va al centro della sala e prende un indumento che gli sembra rappresentare la sua personalità al meglio e si presenta così agli altri magari spiegando le ragioni della scelta.
TECNICHE DI ANIMAZIONE
In questo paragrafo mettiamo in luce varie tecniche di animazione per gruppi che possono essere utilizzate con diverse finalità e soprattutto applicabili a vari tipi di argomenti senza vincoli.
TECNICHE PER SUSCITARE LA PARTECIPAZIONE RIGUARDO A UN TEMA
* Raggio:
Consiste nel partire da una persona ben precisa del gruppo che è disposto in cerchio invitandola ad esporre il suo parere, riflessione, riguardo a un tema preciso; si prosegue poi in senso orario od antiorario. Tutte le persone vengono obbligate a parlare. E’ una tecnica da usare in gruppi che sono ben integrati, in cui non ci sono problemi a parlare, o se ci sono non creano tensioni nel gruppo.
* Cuscinetto a sfere
Il gruppo è disposto in due cerchi concentrici in modo che ogni persona del cerchio interno possa guardare in faccia una del cerchio esterno. Lo scambio tra i due viene guidato da un animatore che suggerisce una domanda a tutto il gruppo. Dopo un certo tempo di scambio quelli del cerchio esterno girano di una sedia in senso orario in modo che si formino altre coppie di scambio a cui l’animatore propone un’altra domanda. E’ una tecnica adatta soprattutto per temi di cui si può far fatica a parlare tutti insieme.
* Brainstorming
Lo scopo di questa tecnica è di raccogliere idee su un certo tema, sia in fase di presentazione, sia in una fase sucessiva di riflessione. Si cerca di visualizzare su un cartellone appeso ad una parete le idee principali che sorgono riguardo all’argomento in questione.
* Tirarsi la palla
In questo caso la partecipazione dei componenti di un gruppo a dire la loro sull’argomento che si stà trattando è suscitata da una palla che i componenti del gruppo si tirano. Chi riceve la palla deve esprimere il suo pensiero e dopo passarla ad un altro membro che ripeterà la medesima operazione. Questo fino ad esaurimento dei componenti.
* Scrivere lettere
Ogni componente del gruppo è invitato a scrivere una lettere indirizzandola ad un amico su una certa tematica esprimendo il suo pensiero, le motivazioni, le sue esperienze a riguardo... . E’ possibile fare una condivisione successiva delle lettere sia leggendole in cerchio, sia scambiandosele dopo averle raccolte tutte e mischiate.
* Processo
Si vuole sollecitare i giovani a riflettere su un certo tema mettendo in luce le varie idee che sono sorte al riguardo in un momento precedente (ad esempio una conferenza, video...). Si comincia a dividere il gruppo in due parti: una che sosterrà la difesa, l’altra l’accusa. Si pone anche qualcuno come giudice, verbalista. L’accusa comincerà ad esporre le prove che ha contro una certa prospettiva di analisi del tema. La difesa cercherà di controbattere demolendo le tesi o esponendo il reale punto di vista. Alla fine il giudice che fino a quel momento ha finto da mediatore può emettere un verdetto.
* Tovaglia rotante
Si divide il gruppo in sottogruppi di otto persone. Si pone sul tavolo un grande foglio di carta bianca su cui ognuno è invitato a scrivere una domanda sull’argomento che viene trattato. Poi si gira il foglio di carta e ogni componente deve cercare di rispondere alla domanda posta dal proprio compagno. Se si vuole si può girare ancora e il sucessivo dovrà completare o dare un’altra risposta. Si può utilizzare questo metodo anche invitando a scrivere una lettera ad un amico su un certo tema, dopo un po’ di tempo si gira il foglio e il vicino deve cercare di continuare la lettera. Alla fine si può leggere ciò che è venuto fuori.
* Rilancio della domanda
Dopo aver esposto un tema, attraverso un innesco di vario tipo (vedi “tecniche per presentare un argomento”) l’animatore del gruppo pone una domanda di riflessione a un componente preciso del gruppo, il quale la rimanda (la stessa od una diversa) ad un altro componente a sua scelta.
* Biglietti mischiati
Questa tecnica può essere impostata in vari modi.
Un primo modo può essere quello di invitare a scrivere personalmente, su un biglietto un dubbio, una riflessione... riguardo a un certo tema proposto dall’animatore. Dopodiché si raccolgono tutti i biglietti e si mettono in un contenitore (per esempio un cestino) e si ridistribuiscono casualmente. Ognuno è poi invitato a leggere il contenuto del biglietto (anonimo), oppure a rispondere alla domanda in esso contenuto.
Un secondo modo può essere il seguente: l’animatore prende alcune cartoline o foglietti bianchi e ne consegna uno a ciascun componente del gruppo invitandolo a scrivere una domanda su una tematica presentata o da presentare. Poi li raccoglie tutti, li mischia come un mazzo di carte e le pone su un tavolino al centro del cerchio. Divide il gruppo in piccoli sottogruppi di 5-8 persone e li invita a tirare un dado. Ogni gruppetto a turno tira il dado, conta il numero delle cartoline corrispondenti, gira l’ultima e risponde alla domanda contenuta. Una variante può essere: l’animatore scrive le domande che interessano a lui su una certa tematica invece di farle scrivere ai ragazzi, si evita così il pericolo di domande simili o uguali.
TECNICHE PER PRESENTARE UN ARGOMENTO
Alcune delle tecniche viste sopra possono essere utilizzate anche a questo scopo: Brainstorming, Rilassamento guidato, Biglietti mischiati, Rilancio della domanda... . Con un po’ di fantasia.
* Canzoni
Si tratta di scegliere una canzone che presenta una riflessione sul tema che si vuole trattare e di farla ascoltare ai giovani con cui si lavora proponendo loro una pista di riflessione su quella canzone fatta da interrogativi, provocazioni... . Si sconsigliano canzoni straniere con testo a fronte oppure canzoni risalenti a decenni precedenti. Se si usano canzoni in voga in quel periodo si ha il vantaggio di aiutare a riflettere su qualcosa che sentono più loro e inoltre di dare loro un modo più critico di ascoltare la musica.
* Lettere/testimonianze/video
Anche in questo caso si cerca del materiale già pronto di riflessione e lo si presenta con una pista di riflessione, sollecitando poi un dialogo sul tema. Più il materiale è provocatorio più può aiutare a riflettere, eventualmente integrare con una spiegazione per far capire dove si vuole andare a parare. Invitare magari a sottolineare ciò che ha più colpito.
* Acrostico
Si sceglie una o più parole chiave della tematica che si vuole trattare e si invita a scriverla verticalmente su un foglio di carta. In corrispondenza ad ogni lettera si invita a scrivere una parola in orizzontale che richiami la parola chiave o la espliciti o... . Le parole che si scrivono possono essere anche non necessariamente sulla prima lettera. Questo gioco può essere fatto a vari livelli anche profondi. Una possibile applicazione può essere: scrivere verticalmente il proprio nome e orizzontalmente alcuni propri pregi o difetti. Oppure: scrivere vertivalmente la parola amicizia e orizzontalmente cosa può voler dire per me amicizia o il nome di alcuni dei miei più cari amici.
Questa tecnica può essere utilizzata anche come stimolo alla riflessione sucessivo.
* Il puzzle
Si divide il gruppo in alcuni sottogruppi di 4-5 persone (o anche meno) e si consegna loro una foto, evidentemente inerente all’argomento che si vuole trattare, tagliata e messa in una busta invitandoli a ricostruirla. In antecedenza è stato disegnato su un cartellone un grande fiore con un numero di petali pari al numero dei gruppetti. Ogni gruppo, ultimata la ricostruzione del puzzle lo inserisce nel petalo del fiore presentando ciò che vi è rappresentato e il possibile riferimento al tema del’incontro.
* Inchiesta
Utilizzando un registratore o alcuni block-notes, si invita i membri del gruppo (magari divisi a gruppetti) ad andare a intervistare alcune persone su un determinato tema, magari facendo riferimento a delle domande preparate prima insieme, allo scopo di mettere poi in comune le risposte avute ed intavolare una discussione su un certo argomento.
* Far spiegare una parte
Si prende un libretto o degli articoli di giornali che parlano di un certo argomento e si invita ogni singolo membro del gruppo a presentare ai compagni il contenuto dello scritto. L’animatore può nel frattempo può riportare su un cartellone i punti salienti di ciò che viene esposto. Gli altri membri del gruppo possono intervenire per chiedere chiarimenti al compagno su ciò che ha detto.
* Laboratorio di diapositive
In conclusione della discussione su un certo argomento (o anche all’inizio), si invita i membri di un gruppo, divisi in piccoli sottogruppi a sviluppare una propria riflessione scegliendo delle diapositive adatte tra quelle messe a disposizione, oppure fabbricandosele con dei lucidi e pennarelli, con un testo adatto, una colonna sonora... . Dopo un certo tempo ci si ritrova insieme e ogni gruppo presenta il proprio elaborato.