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 Animazione

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MessaggioTitolo: Animazione   Animazione Icon_minitimeMer Apr 23, 2008 12:56 pm

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MessaggioTitolo: Tecniche di animazione   Animazione Icon_minitimeMer Apr 23, 2008 1:09 pm

GIOCHI DI CONOSCENZA



* LA MASCHERA
Si distribuiscono a tutti i componenti del gruppo delle maschere di cartone o semplicemente un cartone ovale con elastico, e si mette a disposizione di tutti delle forbici, pennarelli, carta colorata, graffettatrici... .Con questi materiali ogni ragazzo costruisce la sua maschera per presentarsi agli altri, cercando di esprimere nella maschera le proprie caratteristiche, i propri interessi, oppure il suo modo di presentarsi agli altri in una particolare circostanza della vita (vacanze, scuola, casa, amici...). Poi insieme o a coppie si cerca di decifrare ciò che ha voluto rappresentare nella maschera, il compagno commenta, specifica, rettifica... fa capire al gruppo ciò che voleva esprimere attraverso quella maschera.
Questo gioco, adattato, può essere anche usato per riflettere sulle maschere che indossiamo e che ci separano dagli altri, non ci fanno essere veri.


* GLI SPOT
Si colloca un faretto o una lampada a circa un metro da un muro e si invita i membri del gruppo a passare tra il muro e la lampada ad uno ad uno. Intanto un altro componente o l’animatore con un pennarello o una matita tratteggiano su un foglio appeso al muro il profilo del soggetto. Così per tutti i membri del gruppo. Poi ogni proprietario del profilo ritaglia il proprio e scrive su di esso il nome. Si può aggiungere anche l’indirizzo, l’hobby preferito, il soprannome... . Si mette poi in comune il frutto del lavoro. Questo gioco permette di conoscersi e di ornare la sala dove si fa abitualmente riunione.


* LA VALIGIA DEI CAPPELLI
Ci si pone in cerchio e si pone al centro una cesta o scatola o valigia piena di cappelli e altri indumenti particolari come scialli, veli, fazzoletti... . A turno ogni membro del gruppo va al centro della sala e prende un indumento che gli sembra rappresentare la sua personalità al meglio e si presenta così agli altri magari spiegando le ragioni della scelta.

TECNICHE DI ANIMAZIONE

In questo paragrafo mettiamo in luce varie tecniche di animazione per gruppi che possono essere utilizzate con diverse finalità e soprattutto applicabili a vari tipi di argomenti senza vincoli.

TECNICHE PER SUSCITARE LA PARTECIPAZIONE RIGUARDO A UN TEMA


* Raggio:
Consiste nel partire da una persona ben precisa del gruppo che è disposto in cerchio invitandola ad esporre il suo parere, riflessione, riguardo a un tema preciso; si prosegue poi in senso orario od antiorario. Tutte le persone vengono obbligate a parlare. E’ una tecnica da usare in gruppi che sono ben integrati, in cui non ci sono problemi a parlare, o se ci sono non creano tensioni nel gruppo.

* Cuscinetto a sfere
Il gruppo è disposto in due cerchi concentrici in modo che ogni persona del cerchio interno possa guardare in faccia una del cerchio esterno. Lo scambio tra i due viene guidato da un animatore che suggerisce una domanda a tutto il gruppo. Dopo un certo tempo di scambio quelli del cerchio esterno girano di una sedia in senso orario in modo che si formino altre coppie di scambio a cui l’animatore propone un’altra domanda. E’ una tecnica adatta soprattutto per temi di cui si può far fatica a parlare tutti insieme.

* Brainstorming
Lo scopo di questa tecnica è di raccogliere idee su un certo tema, sia in fase di presentazione, sia in una fase sucessiva di riflessione. Si cerca di visualizzare su un cartellone appeso ad una parete le idee principali che sorgono riguardo all’argomento in questione.

* Tirarsi la palla
In questo caso la partecipazione dei componenti di un gruppo a dire la loro sull’argomento che si stà trattando è suscitata da una palla che i componenti del gruppo si tirano. Chi riceve la palla deve esprimere il suo pensiero e dopo passarla ad un altro membro che ripeterà la medesima operazione. Questo fino ad esaurimento dei componenti.

* Scrivere lettere
Ogni componente del gruppo è invitato a scrivere una lettere indirizzandola ad un amico su una certa tematica esprimendo il suo pensiero, le motivazioni, le sue esperienze a riguardo... . E’ possibile fare una condivisione successiva delle lettere sia leggendole in cerchio, sia scambiandosele dopo averle raccolte tutte e mischiate.

* Processo
Si vuole sollecitare i giovani a riflettere su un certo tema mettendo in luce le varie idee che sono sorte al riguardo in un momento precedente (ad esempio una conferenza, video...). Si comincia a dividere il gruppo in due parti: una che sosterrà la difesa, l’altra l’accusa. Si pone anche qualcuno come giudice, verbalista. L’accusa comincerà ad esporre le prove che ha contro una certa prospettiva di analisi del tema. La difesa cercherà di controbattere demolendo le tesi o esponendo il reale punto di vista. Alla fine il giudice che fino a quel momento ha finto da mediatore può emettere un verdetto.

* Tovaglia rotante
Si divide il gruppo in sottogruppi di otto persone. Si pone sul tavolo un grande foglio di carta bianca su cui ognuno è invitato a scrivere una domanda sull’argomento che viene trattato. Poi si gira il foglio di carta e ogni componente deve cercare di rispondere alla domanda posta dal proprio compagno. Se si vuole si può girare ancora e il sucessivo dovrà completare o dare un’altra risposta. Si può utilizzare questo metodo anche invitando a scrivere una lettera ad un amico su un certo tema, dopo un po’ di tempo si gira il foglio e il vicino deve cercare di continuare la lettera. Alla fine si può leggere ciò che è venuto fuori.

* Rilancio della domanda
Dopo aver esposto un tema, attraverso un innesco di vario tipo (vedi “tecniche per presentare un argomento”) l’animatore del gruppo pone una domanda di riflessione a un componente preciso del gruppo, il quale la rimanda (la stessa od una diversa) ad un altro componente a sua scelta.

* Biglietti mischiati
Questa tecnica può essere impostata in vari modi.
Un primo modo può essere quello di invitare a scrivere personalmente, su un biglietto un dubbio, una riflessione... riguardo a un certo tema proposto dall’animatore. Dopodiché si raccolgono tutti i biglietti e si mettono in un contenitore (per esempio un cestino) e si ridistribuiscono casualmente. Ognuno è poi invitato a leggere il contenuto del biglietto (anonimo), oppure a rispondere alla domanda in esso contenuto.
Un secondo modo può essere il seguente: l’animatore prende alcune cartoline o foglietti bianchi e ne consegna uno a ciascun componente del gruppo invitandolo a scrivere una domanda su una tematica presentata o da presentare. Poi li raccoglie tutti, li mischia come un mazzo di carte e le pone su un tavolino al centro del cerchio. Divide il gruppo in piccoli sottogruppi di 5-8 persone e li invita a tirare un dado. Ogni gruppetto a turno tira il dado, conta il numero delle cartoline corrispondenti, gira l’ultima e risponde alla domanda contenuta. Una variante può essere: l’animatore scrive le domande che interessano a lui su una certa tematica invece di farle scrivere ai ragazzi, si evita così il pericolo di domande simili o uguali.

TECNICHE PER PRESENTARE UN ARGOMENTO

Alcune delle tecniche viste sopra possono essere utilizzate anche a questo scopo: Brainstorming, Rilassamento guidato, Biglietti mischiati, Rilancio della domanda... . Con un po’ di fantasia.

* Canzoni
Si tratta di scegliere una canzone che presenta una riflessione sul tema che si vuole trattare e di farla ascoltare ai giovani con cui si lavora proponendo loro una pista di riflessione su quella canzone fatta da interrogativi, provocazioni... . Si sconsigliano canzoni straniere con testo a fronte oppure canzoni risalenti a decenni precedenti. Se si usano canzoni in voga in quel periodo si ha il vantaggio di aiutare a riflettere su qualcosa che sentono più loro e inoltre di dare loro un modo più critico di ascoltare la musica.

* Lettere/testimonianze/video
Anche in questo caso si cerca del materiale già pronto di riflessione e lo si presenta con una pista di riflessione, sollecitando poi un dialogo sul tema. Più il materiale è provocatorio più può aiutare a riflettere, eventualmente integrare con una spiegazione per far capire dove si vuole andare a parare. Invitare magari a sottolineare ciò che ha più colpito.

* Acrostico
Si sceglie una o più parole chiave della tematica che si vuole trattare e si invita a scriverla verticalmente su un foglio di carta. In corrispondenza ad ogni lettera si invita a scrivere una parola in orizzontale che richiami la parola chiave o la espliciti o... . Le parole che si scrivono possono essere anche non necessariamente sulla prima lettera. Questo gioco può essere fatto a vari livelli anche profondi. Una possibile applicazione può essere: scrivere verticalmente il proprio nome e orizzontalmente alcuni propri pregi o difetti. Oppure: scrivere vertivalmente la parola amicizia e orizzontalmente cosa può voler dire per me amicizia o il nome di alcuni dei miei più cari amici.
Questa tecnica può essere utilizzata anche come stimolo alla riflessione sucessivo.

* Il puzzle
Si divide il gruppo in alcuni sottogruppi di 4-5 persone (o anche meno) e si consegna loro una foto, evidentemente inerente all’argomento che si vuole trattare, tagliata e messa in una busta invitandoli a ricostruirla. In antecedenza è stato disegnato su un cartellone un grande fiore con un numero di petali pari al numero dei gruppetti. Ogni gruppo, ultimata la ricostruzione del puzzle lo inserisce nel petalo del fiore presentando ciò che vi è rappresentato e il possibile riferimento al tema del’incontro.

* Inchiesta
Utilizzando un registratore o alcuni block-notes, si invita i membri del gruppo (magari divisi a gruppetti) ad andare a intervistare alcune persone su un determinato tema, magari facendo riferimento a delle domande preparate prima insieme, allo scopo di mettere poi in comune le risposte avute ed intavolare una discussione su un certo argomento.

* Far spiegare una parte
Si prende un libretto o degli articoli di giornali che parlano di un certo argomento e si invita ogni singolo membro del gruppo a presentare ai compagni il contenuto dello scritto. L’animatore può nel frattempo può riportare su un cartellone i punti salienti di ciò che viene esposto. Gli altri membri del gruppo possono intervenire per chiedere chiarimenti al compagno su ciò che ha detto.

* Laboratorio di diapositive
In conclusione della discussione su un certo argomento (o anche all’inizio), si invita i membri di un gruppo, divisi in piccoli sottogruppi a sviluppare una propria riflessione scegliendo delle diapositive adatte tra quelle messe a disposizione, oppure fabbricandosele con dei lucidi e pennarelli, con un testo adatto, una colonna sonora... . Dopo un certo tempo ci si ritrova insieme e ogni gruppo presenta il proprio elaborato.
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MessaggioTitolo: Re: Animazione   Animazione Icon_minitimeMer Apr 23, 2008 1:10 pm

link consigliato http://www.sweetorange.it/www/forum/index.php?showtopic=3303 sunny
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MessaggioTitolo: Re: Animazione   Animazione Icon_minitimeGio Apr 24, 2008 11:42 am

http://www.coorda.it/principale.htm
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MessaggioTitolo: Re: Animazione   Animazione Icon_minitimeGio Apr 24, 2008 11:43 am

http://www.miaramandeha.it/
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MessaggioTitolo: Re: Animazione   Animazione Icon_minitimeGio Apr 24, 2008 11:46 am

http://www.grest.it/index2.pax
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MessaggioTitolo: Re: Animazione   Animazione Icon_minitimeGio Giu 19, 2008 10:43 am

MOVIMENTO GIOVANILE SALESIANO

Per chi animiamo ?
Strumenti ideali e concreti per una verifica



“Quando si fanno attività di questo tipo un po’ ci si aspetta quel che verrà detto. Per questo motivo molti arrivano già prevenuti : quando parla il prete mentalmente “cambiano canale”... tuttavia si cerca solo di ragionare. È importante chiedersi perché facciamo l’Estate Ragazzi, o meglio, in nome di chi la facciamo.”
La risposta cristiana - “Faccio l’animatore perché me lo chiede il Signore, per maturare nel dono di me stesso agli altri” - è esatta, ma non è scontata. Infatti :

 quanti di noi cercano realmente l’amicizia del Signore ?
 quanti sono disposti a “difendere” Gesù con gli amici ?
 il Signore poi è realmente esistito ? È veramente risorto ? I Vangeli sono storia o leggenda ?
 sul piano “pratico” alla fin fine non conta più il benessere, il fisico, la ragazza, i soldi, la compagnia, la soddisfazione dei capricci .... che la fede ?
 chi accetta la solitudine pur di rimanere fedele all’ideale cristiano ?

Allora scopri che l’Estate Ragazzi la fai un po’ per farti vedere, un po’ per comandare, un po’ per divertirti e magari trovare un ragazzo o una ragazza, oppure perché non sai cosa fare, con poco entusiasmo e convinzione... .
Occorre ripartire con solide motivazioni... quindi :

Che obiettivo voglio raggiungere ?
Per chi mi sono messo a lavorare quest’estate ?
A chi renderò conto del mio operato ?

(don Valerio - estate 1994)

1. L’animatore è un chiamato

Un giovane cristiano anima perché si accorge che il Signore glielo chiede e si rende conto che attraverso l’animazione il Signore gli vuole dire qualcosa.
Non scelga quindi l’animazione chi non sa come trascorrere la sua estate perché non è riuscito ad organizzare le vacanze in spiaggia o in montagna ! Infelici poi gli animatori che animano perché “piace stare in mezzo ai ragazzi” : “romperanno” ben presto e quegli animatori dopo poco tempo non ci saranno più.
Il compito di animare scaturisce da una chiamata : “Non siete voi che avete scelto di diventare animatori, ma è il Signore che vi affida questo compito”.
Don Bosco diceva : “Ricordatevi che l’educazione è cosa di cuore, e che Dio solo ne è il padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna se Dio non ce ne insegna l’arte e non ce ne mette in mano le chiavi”.
L’animazione è una chiamata da cui scaturisce un impegno. All’inizio l’incontro di ogni giornata gli chiederà : ”Per che cosa mi hai chiamato quest’oggi, Signore ? Che cosa mi affidi di bello da realizzare nel tuo Regno ?”.
L’animatore è allora prima di tutto un testimone, non un capo perché lascia trasparire i motivi delle sue azioni. San Giovanni dice nel suo Vangelo : ”La prima persona che Andrea incontrò fu suo fratello Simone e lo condusse subito da Gesù”.

Ma dove un giovane oggi può incontrare Gesù ?
Chi lo porterà dal Signore ? Gesù non ha lasciato l’uomo solo. La Chiesa è il luogo che permette l’incontro con Gesù Cristo e la crescita della fede... per questo viviamo nella Chiesa che racchiude, nella debolezza degli uomini, la grazia invisibile della presenza di Dio.
Una Chiesa che va incontro ad ogni persona attraverso le sue membra : i singoli fedeli, le parrocchie, i gruppi cristiani... . “Stare in gruppo” è prima di tutto intessere un’amicizia cristiana e vivere un’esperienza di Chiesa. Il gruppo diventa così il “luogo” dove Gesù è percepibile per coloro che lo incontrano.

2. Animare è imparare a servire gratuitamente.

Ciò che fa un animatore cristiano è volere il bene dei ragazzi, il desiderio di aiutarli a crescere pienamente, sapendo di essere strumenti nelle mani di Dio.
Il problema infatti non è far star buoni i ragazzi o farli divertire, ma farli crescere.
Per questo non si può essere animatori “part-time”, gente che indossa una bella maschera !
Don Bosco diceva spesso : “Mettiamoci al loro servizio, come Gesù, che venne ad obbedire, non a comandare, vergognandoci di ciò che possa avere l’aria di dominatori”. Così faceva Gesù con i suoi apostoli, sopportandoli nella loro ignoranza, nella loro poca fedeltà, e col trattare i peccatori con una dolcezza e familiarità da produrre in alcuni stupore, in altri quasi scandalo e in molti la santa speranza di essere perdonati da Dio.
L’animatore ha la passione che i ragazzi crescano, non gli importa se lui diminuisce, se ad un certo momento non “centra più”, se nessuno gli batte le mani ; anzi, l’inutilità dell’animatore è segno che il ragazzo è cresciuto, è ormai capace di camminare autonomamente.
L’animatore è paziente, cammina con i ragazzi perché siano come Dio li vuole. Per questo motivo deve essere forte la passione dell’animatore per il destino delle persone che gli sono affidate.
Nel vangelo si dice che Gesù Cristo, incontrando il giovane ricco lo guardò e lo amò”. L’animatore comincia ad educare quando i ragazzi che incontra sentono che l’animatore è interessato a loro, senza secondi fini, perché ha a cuore il loro destino eterno. Quale gioia per un ragazzo sentirsi addosso questa simpatia !
C’è infine un rapporto preziosissimo fra capacità di amore e purezza. La purezza è un modo intensamente evangelico di amare Dio e il prossimo. Don Bosco visse la castità come amore senza limiti a Dio e ai fratelli. Volle che essa fosse un segno distintivo dei salesiani. “Chi spende la vita a pro dei giovani abbandonati deve certamente fare tutti gli sforzi per arricchirsi di ogni virtù. Ma la virtù che si deve sommamente coltivare... è la virtù della castità”.
La purezza, come capacità di autentica signoria di se, consente all’animatore di animare schiettamente in modo che i ragazzi “conoscano di essere amati” e dall’altra lo rende capace di educare all’amore.
Solo gli animatori puri nel corpo, nella mente e nel cuore sapranno far trasparire dai loro atteggiamenti l’amore di Dio. L’animatore puro nei pensieri e nelle azioni offre ai ragazzi un aomre che non trattiene, ma orienta a Dio.







Per la riflessione ed il lavoro di gruppo

Assistenza = presenza educativa ininterrotta

I ragazzi quando andavano all’oratorio cercavano Don Bosco e i suoi collaboratori. Una volta conquistati dall’affetto e dall’amicizia di Don Bosco si affezionavano all’oratorio e non lo lasciavano più. Dice Don Bosco che i “ragazzi devono accorgersi di essere amati” dai loro animatori.

Assistenza

L’assistenza è presenza educativa ininterrotta. Don Bosco era sempre in mezzo ai suoi giovani, si accostava ora all’uno ora all’altro per conoscere i loro bisogni, sempre sereno e sorridente, senza che nulla gli sfuggisse. Diceva spesso : “Io qui con voi mi trovo bene”.
L’importante è che venendo all’oratorio il ragazzo sappia di trovare un prete, una suore, un animatore che lo attende con cuore di amico. L’assistenza diventa così presenza premurosa e paterna per prevenire il male ed educare al bene.

Gli amici del cortile di Don Bosco

Sono gli animatori con animo lieto, che stanno volentieri in mezzo ai ragazzi, che trovano gusto a partecipare ai loro giochi, dialoghi ed interessi.
Il segreto sta naturalmente nelle motivazioni che ci sono nel cuore dell’animatore.

I nemici del cortile di Don Bosco

Sono gli animatori che preferiscono stare tra di loro invece che tra i ragazzi, che non si accorgono che i ragazzi stanno per conto loro. Sono presi dai loro problemi personali, familiari, scolastici, di ricerca del ragazzo o della ragazza.
Questi problemi vanno affrontati nella preghiera, nella confessione e nella direzione spirituale.

Attenzioni particolari

Accogliere senza condizioni significa : conoscere presto e bene i nomi di tutti (o quasi) i ragazzi, curare il primo passo, salutarli quando arrivano e quando vanno a casa, parlare personalmente (soprattutto con i più tristi). Stare in mezzo ai ragazzi in cortile, in Chiesa, in pullman. Non deve mai accadere che un animatore si sieda accanto ad un altro animatore o animatrice, me sempre e solo in mezzo ai ragazzi.
Aver sempre una visione d’insieme, senza perdersi in particolari. Smuovere “gli angoli morti”. Dice Don Bosco : “Ricordatevi bene che i ragazzi mancano più per vivacità che per malizia ; più per non essere ben assistiti che per cattiveria. Bisogna trovarsi con loro, prendere parte ai loro giochi, assisterli attentamente senza avere l’aria di farlo, metterli insomma nell’impossibilità morale di peccare”.

Animare la loro giornata

Offrire una pluralità di interessi in modo da agganciare anche quelli che non hanno voglia di fare le solite cose. È necessario però prevenire, ovvero organizzare prima che arrivino i ragazzi.
Capire i casi difficili, individuare i gruppetti di ragazzi che tendono ad isolarsi, a non partecipare.

Intervenire per educare

Non serve richiamarli, anzi questo li indispettisce. Serve piuttosto “buttarsi dentro” ai loro discorsi e simpaticamente proporre qualcosa che li attragga.
Non permettersi ami di offendere un ragazzo, di mettergli la mani addosso, di castigarlo in modo pesante anche se veniamo provocati. Con calma ricorriamo all’intervento del responsabile, il quale saprà dosare correzione, dialogo educativo ed eventuali castighi.
Mai ridicolizzare i difetti, soprattutto quelli fisici.


“In ogni giovane, anche il più disgraziato,
c’è un punto accessibile bene,
e dovere primo dell’educatore è di cercare questo punto,
questa corda sensibile del cuore e di trarne profitto”.
(Don Bosco)
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MessaggioTitolo: Re: Animazione   Animazione Icon_minitimeMar Lug 01, 2008 11:46 pm

Basketball

http://hashale.blogspot.com/search?updated-max=2008-04-15T18%3A00%3A00-07%3A00&max-results=7


Basketball

http://www.hashale.blogspot.com/


Anche noi utilizziamo lo stesso sussidio lol!
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MessaggioTitolo: Re: Animazione   Animazione Icon_minitimeLun Ago 04, 2008 10:24 am

Admin ha scritto:
Animazione

http://hashale.blogspot.com/2008_08_01_archive.html un pò di balli
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MessaggioTitolo: Re: Animazione   Animazione Icon_minitimeMar Set 13, 2011 11:04 pm

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