Prima freccia
Siamo nel villaggio dei Munsee. Ci sono sedici tende poste in cerchio. In primo
piano c’è la tenda di Wakanda, capo tribù, che è seduta a terra con i due figli
gemelli: Maneta e Wapi. Sullo sfondo ci sono altre donne Munsee che parlano
tra loro e dei bambini che giocano.
HASHALE: (entra in scena e si rivolge al pubblico) Centinaia di anni ci
separano da quello che state vedendo. Questo è il popolo Munsee
nell’anno che voi Uomini Bianchi chiamate 1675 dopo Cristo. E questa
terra è la nostra Terra! Si chiama Mahan Atin che vuol dire Isola e
Collina. Io sono Hashale, lo sciamano di questo glorioso popolo. Come
vedete è un giorno tranquillo. Le donne Munsee stanno svolgendo il
loro lavoro e stanno aspettando gli uomini di ritorno dalla caccia. Anche
Wakanda sta aspettando suo marito Leyati perché deve dargli un
annuncio importante (esce di scena).
WAPI: (si alza in piedi, si avvicina alla mamma e le tocca la pancia) Mamma,
quando nascerà nostro fratello?
WAKANDA: Molto presto, Wapi!
MANETA: E si farà una grande festa?
WAKANDA: Certo, Maneta! (le dà una carezza sulla guancia) Faremo una
grande festa come quando siete nati voi due!
WAPI: È stata una grande festa?
WAKANDA: Certo, anche perché è durata tutto un giorno!
MANETA: Un giorno intero?
WAKANDA: Sì, dall’alba al tramonto! La festa inizia quando la mamma capisce
che sta arrivando il momento della nascita…
WAPI: … e termina quando sono nati i bambini!
WAKANDA: Certo! E Maneta è nata di mattina presto…
MANETA: (indicandosi) Alba di perla!
WAKANDA: …e tu Wapi alla sera…
WAPI: (indicandosi) Tramonto di fuoco!
WAKANDA: Proprio così. Ecco il perché dei vostri nomi!
MANETA: Ma è bellissimo… così potremo vedere con nostro fratello quello che
non ci ricordiamo!
WAKANDA: È vero! Stasera dirò a vostro padre che devono iniziare i
preparativi per la Danza della Nascita… e poi non sappiamo se sarà un
fratello o una sorella oppure altri due… (sorride di gioia)
WAPI: E noi possiamo aiutarti?
WAKANDA: Certo. Anzi avrete un ruolo fondamentale…
MANETA: E quale?
WAKANDA: Ve lo spiegherò in questo tempo che ci separa dalla nascita di
vostro fratello!
WAPI: Ma tu ci hai già insegnato tante cose del nostro popolo!
WAKANDA: È vero, ma devo ancora insegnarvene tante, perché è
importantissimo conoscere la propria storia e le proprie tradizioni!
MANETA: Ci racconti ancora dell’acchiappasogni?
WAKANDA: Certo, Maneta! In un villaggio viveva una bambina di nome Nuvola
Fresca. Un giorno la piccola disse alla madre, Ultimo Sospiro della
Sera: “Quando scende la notte, spesso arriva un uccello nero, becca
pezzi del mio corpo e mi mangia finché non arrivi tu a cacciarlo via. Ma
non capisco cosa significhi tutto questo”.
Ultimo Sospiro della Sera rassicurò la piccola dicendole: “Le cose che
vedi di notte si chiamano sogni e l’uccello nero che arriva è soltanto
un’ombra che viene a salvarti”. Nuvola fresca rispose: “Ma io ho tanta
paura, vorrei vedere solo le ombre bianche che sono buone”.
Allora la madre, che in cuor suo sapeva che sarebbe stato ingiusto
tralasciare le paure della sua bimba, inventò una rete tonda per pescare
i sogni nel lago della notte, poi diede all’oggetto un potere magico:
riconoscere i sogni buoni, utili alla crescita spirituale della sua bambina,
da quelli cattivi, cioè insignificanti e ingannevoli. Ultimo Sospiro della
Sera costruì tanti acchiappasogni e li appese sulle culle di tutti i piccoli
del villaggio.
Man mano che i bambini crescevano abbellivano il loro acchiappasogni
con oggetti a loro cari e il potere magico cresceva, cresceva, cresceva
insieme a loro.
MANETA: È proprio bella questa storia!
WAPI: Anche tu mamma hai preparato il nostro acchiappasogni?
WAKANDA: Certo, con le mie mani…
WAPI: Io ho già aggiunto delle piume d’aquila che ho trovato vicino al lago!
WAKANDA: Hai fatto bene Wapi e ricorda che devi conservare il tuo
acchiappasogni per tutta la vita, come un oggetto sacro portatore di
forza e saggezza.
WAPI: Lo farò mamma! (arrivano da lontano degli uomini Munsee di ritorno
dalla caccia. Leyati si dirige verso la propria famiglia)
MANETA: Ecco papà! (gli corre incontro e lo abbraccia)
LEYATI: Ciao, Alba di Perla… (si avvicina a Wapi e Wakanda e li abbraccia)
Com’è andata la giornata?
WAKANDA: Molto bene. Il tempo non è molto afoso e riesco a fare tutti i lavori
di casa…
LEYATI: Ma non devi stancarti troppo! Lo sai che nostro figlio nascerà tra poco!
WAKANDA: Proprio di questo volevo parlarti! (Wapi e Maneta si allontanano e
vanno nella loro tenda) È arrivato il tempo di preparare la Danza della
Nascita…
LEYATI: Devo, però, prima raccontarti una cosa importantissima… Oggi,
mentre stavamo cacciando, abbiamo visto all’orizzonte delle grandi
canoe con degli uomini bianchi…
WAKANDA: Cosa pensi siano venuti a fare?
LEYATI: Non lo so, ma di sicuro non vengono in pace. Avevano un’aria
minacciosa!
WAKANDA: Potremmo essere in pericolo?
LEYATI: Secondo me, sì! E tu che sei il capo di questo popolo devi pensare a
qualcosa! Forse è bene che tu riunisca il Consiglio delle Madri per
decidere come comportarci!
WAKANDA: Ma non possiamo scappare ancora!
LEYATI: Lo so che le guerre con i Mohegan ci hanno già decimato, ma
dobbiamo essere pronti!
WAKANDA: Certo, quella guerra proprio non ci voleva! E poi siamo tutti
pellerossa quindi non dovremmo combatterci tra di noi!
LEYATI: Hai ragione e ci sono ancora madri che piangono la perdita del loro
figlio! Ma qui è diverso… qui stanno arrivando gli Uomini Bianchi.
WAKANDA: Lo so che sono pericolosi. Lo sciamano mi ha già informato di
quello che hanno fatto al nord!
LEYATI: Sterminato un popolo intero! Quindi dobbiamo prepararci a qualsiasi
evenienza! (da lontano di sentono rumori di gente che si avvicina)
WAKANDA: Hai ragione. Avvisa tutte le donne della Tribù che domani, al
sorgere del sole, sarà convocato il Consiglio delle Madri. E al tramonto
decideremo con il Gran Consiglio Tribale il nostro piano!
LEYATI: Vado subito! (si avvicina alle donne Munsee che sono in scena e
comunica loro la decisione, mentre entra in scena Wachpanne)
WACHPANNE: Buona sera, Capo Wakanda!
WAKANDA: Buona sera, Wachpanne! Com’è andata la caccia oggi?
WACHPANNE: Molto bene… Ho sentito che domani al tramonto sarà
convocato il Gran Consiglio Tribale. C’è qualche problema?
WAKANDA: Sì, penso che gli Uomini Bianchi vogliano attaccarci!
WACHPANNE: Davvero? E come fai a saperlo?
WAKANDA: Leyati mi ha detto che oggi durante la caccia avete visto in
lontananza degli Uomini Bianchi sopra delle grandi canoe!
WACHPANNE: (facendo finta di sapere) … ah, ehm, sì è vero! Ma non credo
sia un problema!
WAKANDA: Perché dici questo Wachpanne?
WACHPANNE: Perché credo che vengano in pace!
WAKANDA: Davvero? E come lo sai?
WACHPANNE: Non lo so con certezza, ma non mi pare fossero minacciosi.
Magari vengono per offrirci un aiuto!
WAKANDA: E quale aiuto sarebbe? Lo sai che tutte le tribù che sono venute a
contatto con gli Uomini Bianchi sono state sterminate! O perché uccisi a
sangue freddo o perché hanno contratto malattie che nessuna nostra
erba è stata capace di curare!
WACHPANNE: Lo so Wakanda… ma dico solo che non dobbiamo fare delle
scelte sbagliate!
WAKANDA: Di questo ne sono convinta anch’io. Infatti domani decideremo
assieme!
WACHPANNE: Va bene, allora vado a riposare!
WAKANDA: Buonanotte Wachpanne!
WACHPANNE: Buonanotte Wakanda. (si allontana uscendo di scena e torna
Leyati)
WAKANDA: Wachpanne mi ha fatto un discorso strano!
LEYATI: Cosa ti ha detto?
WAKANDA: Mi ha detto che gli Uomini Bianchi che avete visto oggi non erano
offensivi!
LEYATI: E come fa a saperlo visto che è rimasto al villaggio!
WAKANDA: Come al villaggio? Lui non era qui oggi, ne sono sicura!
LEYATI: A me questa mattina ha detto che rimaneva qui con lo sciamano per
preparare il rito per il Grande Spirito.
WAKANDA: Ti assicuro che qui non c’era! Domani voglio scoprire cosa
nasconde!
LEYATI: È proprio strano quello che ha fatto! Ho avvisato tutti per gli incontri di
domani. Adesso possiamo andare a riposare…
WAKANDA: Ma non hai mangiato niente!
LEYATI: Non ti preoccupare. Sono talmente agitato che non ho proprio fame.
WAKANDA: Hai paura?
LEYATI: Sì. Quando l’Uomo Bianco si avvicina non c’è niente di buono da
aspettarsi…
WAKANDA: Andiamo a dormire. Il nuovo giorno ci darà consigli saggi sul
futuro…
LEYATI: Va bene! Hai già messo l’acchiappasogni nella tenda di Wapi e
Maneta?
WAKANDA: Certo… pensa che oggi hanno voluto sentire di nuovo la storia
dell’acchiappasogni!
LEYATI: Anche io quand’ero piccolo volevo che mia madre me la raccontasse
mille volte! È come entrare dentro ad un grande sogno!
WAKANDA: Hai ragione! Andiamo… (entrano nella tenda. Cala la notte e tutte
le tende vengono tolte dal palco. Rimane solo la tenda di Wapi e
Maneta. Iniziano delle urla dall’esterno)
FUORI CAMPO: Al fuoco, al fuoco! Sta bruciando tutto... presto scappiamo!
WAPI: (esce dalla tenda con sua sorella) Cosa succede?
MANETA: Sta bruciando tutto!
WAPI: Presto, andiamo dal papà e dalla mamma!
MANETA: Guarda… la loro tenda è bruciata!
WAPI: E loro dove sono?
MANETA: Saranno scappati!
WAPI: Senza venirci a prendere?
MANETA: (inizia a piangere) Ho paura Wapi!
WAPI: Non ti preoccupare… ci sono io con te! (si avvicina a loro un Lupo
Grigio)
HASHALE: (entra in scena e si rivolge al pubblico) Anno 1675 dopo Cristo.
L’inizio di una nuova vita per Wapi e Maneta… Io ero lì e ricordo bene
la confusione, le urla, i miei amici Munsee che correvano per cercare i
loro cari… E ricordo il pianto di Maneta e il Lupo Grigio che da quel
giorno incominciò ad avvicinarsi ai due gemelli! Perché Wakanda e Leyati non erano lì a salvare i propri figli? Quella era la loro tenda! (la
indica con una mano) Sta bruciando e questo non è un buon segno!
L’Uomo Bianco è sbarcato nel Nuovo Mondo! (esce di scena)